Serena a New York…. Quando hai tutta la famiglia come supporter!

2 dicembre 2019
Ho iniziato oggi a riordinare i pensieri e le emozioni per scrivere il mio racconto e proprio oggi Facebook mi ricorda un post che avevo pubblicato esattamente un anno fa, quando, in attesa di conoscere l’esito della mia candidatura, avevo “corso” 2 km…ed ero morta!!! 😊

Già, da allora di passi ne sono stati fatti tanti… 174 corse…1456 km…170 ore di allenamento… 15 kg …. e tante risate che non si possono contare con altrettanti nuovi amici … chi l’avrebbe mai detto!

3 novembre 2019
Ci siamo, quello che sembrava un obiettivo tanto lontano quanto impossibile, oggi si realizza. La mia Maratona di New York è stata il riassunto perfetto dell’anno appena trascorso, un puzzle con tutti i pezzi al posto giusto:

Le risate durante il recarsi al Marathon Village, l’atmosfera da gita scolastica e di festa fin dal primo pezzo di metropolitana, al ferry boat, al pullman, ovviamente tutti seduti in fondo, nel posto dei casinisti!

Il piacere di fare due chiacchere, seduti su un prato, al sole, nell’attesa di poter iniziare l’avventura, godendosi ogni ondata urlante delle partenze, rabbrividendo al pensiero che tra poco, sopra quel ponte, ci sarai tu

L’emozione.

Quella sensazione che solo lo sport ti sa regalare, l’incontenibile voglia di iniziare e la paura di poter fallire…Bellissimo, ogni volta mi stupisco

L’amicizia.

Non poteva che andare così. Arianna ed io siamo state destinate nello stesso gruppo. Abbiamo attraversato la partenza mano nella mano, come abbiamo fatto tutto l’anno, per far sentire l’una la propria presenza all’altra, come a dirci “se non ce la fai ti tiro io”

Gli infortuni.

Come poteva non ripresentarsi quella maledetta bandelletta se mi ha fatto dannare tutto l’anno? Fa parte del mio faticoso percorso e non poteva mancare. Mi ha fatta vacillare, come altre volte quest’anno, mi ha fatto pensare che non ce l’avrei fatta, che sarebbe stata troppo dura così… Grazie Arianna, che ha saputo toccare le corde giuste e non mi ha permesso di mollare

La famiglia.

Si è sa crificata durante l’anno per permettermi di ritagliarmi i miei momenti, i miei spazi e lo ha fatto anche il giorno della Maratona, “correndo” in lungo e in largo per New York per incontrarmi, abbracciarmi e darmi la forza. Quegli abbracci che tolgono l’aria perché ti si stringe un nodo nella gola e quegli sguardi decisi che ti danno la forza per andare avanti. Quegli stessi occhi che ho immaginato felici ed orgogliosi all’arrivo, che non potevo deludere dopo un anno di attesa, che mi hanno dato la forza di resistere al dolore e alla fatica. La potenza dell’abbraccio all’ingresso di Central Park per lo sprint finale

La fatica.

Gli ultimi km che sembrano non finire mai, Central Park che sembra enorme come una giungla. La fatica che all’inizio di quest’anno sentivi dopo 2 km e che ora hai già dimenticato e pensi di poter correre senza problemi altre 100 maratone

L’arrivo.

La linea da finisher, l’arrivo dopo un lungo percorso. Di nuovo mano nella mano con Arianna, così abbiamo iniziato un anno fa sotto la neve allo stadio di Biella, così terminiamo sulla finish line di New York. A seguire un lungo abbraccio, soddisfatte, stanche e felici, ma anche tristi, per la consapevolezza che si è concluso un bellissimo percorso.

La soddisfazione.

Ogni passo in più, ogni nuovo obiettivo raggiunto durante l’anno è stato una grande soddisfazione. Come ci si sente ad aver corso una maratona? Dei gran fighi! 😊

La gratitudine.

Per tutta quella gente che ha urlato il mio nome, che mi ha incitata senza conoscermi, che mi ha fatta sentire un’eroina. Per Michele e per tutto lo staff RTFB per il tempo che mi hanno dedicato, per il loro folle progetto, per aver creduto in me… una pallavolista che odia correre…

Serena Stefanuto

 

Il marito Stefano
Il 3 novembre “finisce” per me un anno molto faticoso dove in alcuni momenti è stata veramente dura…… alla conclusione della “vacanza newyorkese” mi sono reso conto che i sacrifici fatti sono stati ripagati da emozioni che non avevo mai provato, GRAZIE AMORE MIO!!!!

 

La figlia Giulia
 3 novembre 2019, New York… che dire, per molti questa data sarà da ricordare. Una di questi è mia madre, che per un anno ha lottato per inseguire il sogno di “correre quei 42 km” e lei ce l’ha fatta…Ragazzi…ha finito la maratona! Ha lottato, ha fatto sacrifici, perché sappiate che non è una cosa da poco, svegliarsi la mattina alle 5 e andare a correre quando come opzione B hai una bella colazione calda e un po’ di Tv sul divano. Non è facile continuar a correre quando sei al 24esimo km ma devi arrivare al 25esimo, anche se il tuo corpo ti dice basta, e non è nemmeno facile dire “si, ce la posso fare”…insomma non è facile, ma basta crederci e tutto si può fare.

La figlia Giorgia

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